Il territorio che oggi comprende Portopalo era abitato sin dall’antichità. Il villaggio è stato denominata in vari modi: inizialmente Capo Pachino, in seguito Terra Nobile ed infine Porto Palo.
Il fondatore di Portopalo è don Gaetano Moncada, che se ne interessò fin dal 1778 e che nel 1792 fece edificare a sue spese un centinaio di case intorno alla tonnara. Il primo nucleo urbano era composto da circa 300 persone, tra contadini, pastori e pescatori.
Fino al 1812, quando fu abolita la feudalità, Portopalo fu villaggio suburbio di Noto. Passò poi sotto il decurionato di Pachino, finché nel 1974, non divenne comune autonomo ad opera del Dott. Salvatore Gozzo, medico e politico. L’autonomia del paese, che intanto aveva assunto il nome completo di Portopalo di Capo Passero, fu approvata in sede di Assemblea regionale, con legge regionale n.1 del 01-03-1975
Cartolina anni 50, proprietà del Comune di Portopalo.
Portopalo, stessa angolazione dell’immagine precedente a pochi anni di distanza.
Foto del 1974, proprietà del Comune di Portopalo.
Nel 1936, come risulta dal censimento, era abitato da 1.710 persone, sistemati in piccole abitazioni lungo la via Vittorio Emanuele, e si presentava come un tranquillo borgo di campagna. La maggior parte delle case erano bianche e screpolate dal sole e dalla salsedine. In quasi tutte era presente un piccolo spazio (‘u bagghiu) adibito a stalla, dove era anche possibile coltivare un piccolo orto.
Via Vittorio Emanuele
Cartolina anni 40, proprietà del Comune di Portopalo.
Un corteo lungo via Vittorio Emanuele
Foto anni 40, proprietà Comune di Portopalo
Via Vittorio Emanuele
Cartolina anni 60, proprietà del Comune di Portopalo.
Via Vittorio Emanuele.
Foto 1965, proprietà Pro Loco Portopalo (dal progetto “Portopalo si racconta” a cura del Dott. Giardina)
Via Vittorio Emanuele.
Foto 1970, proprietà Pro Loco Portopalo (dal progetto “Portopalo si racconta” a cura del Dott. Giardina)
Via Vittorio Emanuele. Il centro abitato del Comune è tagliato in due da questa via che tocca ad est il mar Jonio e ad ovest il Mediterraneo.
Foto del 1975, proprietà del Comune di Portopalo.
La chiesa di San Gaetano, costruita nel 1927 tra via Vittorio Emanuele e via Tasca, è stata per decenni l’unico luogo di culto del comune
Foto metà anni ’60, proprietà del Comune di Portopalo.
La chiesa di San Gaetano.
Cartolina anni 50, proprietà Consiglio.
La chiesa di San Gaetano
Foto fine anni ’70, proprietà del Comune di Portopalo.
L’11 Luglio del 2012 un incendio danneggiò gravemente la sacrestia e la la navata centrale. Crollò anche parte del tetto in legno.
Il cantiere per la ricostruzione
Foto 2014, proprietà Parrocchia di San Gaetano.
Dopo circa 2 anni la chiesa è stata riconsegnata alla collettività
Un pittoresco elemento presente sul campanile: una guglia a forma di pescespada, omaggio alla tradizione marinara del Comune
Foto 2017, proprietà Parrocchia di San Gaetano.
Via Garibaldi.
Foto anni 60, proprietà Pro Loco Portopalo (dal progetto “Portopalo si racconta” a cura del Dott. Giardina)
Un corteo funebre in via Garibaldi nel 1952. Sullo sfondo, a sinistra, è ben visibile il campanile della chiesa Madre, prima della posa della guglia a forma di pescespada
Foto 1952, proprietà Pro Loco Portopalo (dal progetto “Portopalo si racconta” a cura del Dott. Giardina)
Il cantiere per la costruzione di via Luigi Tasca
Foto 1958, proprietà Pro Loco Portopalo (dal progetto “Portopalo si racconta” a cura del Dott. Giardina)
Via Tasca e via Roma. Non esisteva ancora una rete idrica e quasi tutte le strade erano sprovviste di asfalto
Foto 1960, proprietà Pro Loco Portopalo (dal progetto “Portopalo si racconta” a cura del Dott. Giardina)
A poche centinaia di metri dal centro abitato si trova il porto peschereccio, ritenuto tra i più importanti della Sicilia orientale, con annesso il mercato ittico .Nel 1950 iniziarono i lavori di sistemazione dell’area portuale.
Foto 1950, proprietà Michele Campisi
La banchina del porto in uno scatto del 1960
Foto 1960, proprietà Michele Campisi
Il porto in una cartolina degli anni 80
Cartolina anni 80, proprietà Michele Campisi
Il porto in una cartolina degli anni 80
Cartolina anni 80, proprietà Michele Campisi
Imbarcazione vicino al porto, dietro si vedono le tipiche “casuzze” dei pescatori
Foto 1960 circa, proprietà Comune di Portopalo
Il mercato ittico
Foto 1980 circa, proprietà Pro Loco Portopalo (dal progetto “Portopalo si racconta” a cura del Dott. Giardina)
Via Francesco Garrano. Come tante altre strade del Comune, anche questa fino agli anni ’80 non aveva copertura in asfalto.
Foto 1970 circa, proprietà Pro Loco Portopalo (dal progetto “Portopalo si racconta” a cura del Dott. Giardina)
Via Francesco Garrano. Come tante altre strade del Comune, anche questa fino agli anni ’80 non aveva copertura in asfalto.
Foto 1970 circa, proprietà Pro Loco Portopalo (dal progetto “Portopalo si racconta” a cura del Dott. Giardina)
Via Carlo Alberto
Foto 1960 circa, proprietà Pro Loco Portopalo (dal progetto “Portopalo si racconta” a cura del Dott. Giardina)
La discesa per Scalo Mandrie
Foto anni 60, proprietà Michele Campisi
Scalo Mandrie in uno scatto degli anni 50. Questa zona costiera, a ridosso delle casette dei pescatori e della tonnara, è una delle più frequentate da sempre da portopalesi e turisti.
Foto anni 50, proprietà Pro Loco Portopalo (dal progetto “Portopalo si racconta” a cura del Dott. Giardina)
Scalo Mandrie in uno scatto degli anni 50. I pescatori al lavoro.
Foto anni 50, proprietà Pro Loco Portopalo (dal progetto “Portopalo si racconta” a cura del Dott. Giardina)
Scalo Mandrie
Foto 1957, proprietà Pro Loco Portopalo (dal progetto “Portopalo si racconta” a cura del Dott. Giardina)
Scalo Mandrie in una cartolina degli anni 50. Le casette dei pescatori, edificate tra la fine dell’800 e l’inizio del ‘900, sono circa una quindicina. Furono costruite per dare ricovero alle reti e alle attrezzature da pesca. Si tratta di piccole abitazioni ad un unico ambiente, disposte in fila parallelamente alla costa (con l’ingresso rivolto verso il mare), con tecnica costruttiva piuttosto rozza (pietrame e malta di fango per le mura, legno e tegole di terracotta per le coperture)
Bibliografia: Capodicasa A.”Storia antica di Portopalo”, Siracusa, 2016
Foto anni 50, proprietà Pro Loco Portopalo (dal progetto “Portopalo si racconta” a cura del Dott. Giardina)
Le casette dei pescatori in uno scatto del 1962
Foto 1962, proprietà Pro Loco Portopalo (dal progetto “Portopalo si racconta” a cura del Dott. Giardina)
La costa di Scalo Mandrie in uno scatto del 1970
Foto anni 70, proprietà Fam. Consiglio
La costa di Scalo Mandrie in una cartolina degli anni 80
Cartolina anni 80, proprietà Fam. Consiglio
Una suggestiva e insolita immagine: la neve alle “casuzze” di Scalo Mandrie
Foto anni 70, proprietà Michele Campisi
Le “casuzze” di Scalo Mandrie
Foto anni 80, proprietà Michele Campisi
Oggi alcune delle casette sono utilizzate prevalentemente come alloggi/vacanza.
Foto 2017, Anna Murè
La costa di Scalo Mandrie oggi
Foto 2017, Anna Murè
Una delle più antiche tradizioni religiose portopalesi è la processione a mare per la festa di San Francesco. In questo scatto un nomento della festa a Scalo Mandrie. Non era ancora stata collocata la statua della Madonna sullo scoglio e la passerella.
Foto anni 50, proprietà Pro Loco Portopalo (dal progetto “Portopalo si racconta” a cura del Dott. Giardina)
Pescatori a scalo mandrie
Foto anni 40, proprietà Pro Loco Portopalo (dal progetto “Portopalo si racconta” a cura del Dott. Giardina)
Su uno scoglio a Scalo Mandrie fu collocato nel 1959 un obelisco con una statua sacra raffigurante la Madonna che tiene in braccio un bambino Gesù ancora neonato. La scultura bronzea, alta circa 6 metri, è Maria Santissima Scala del Paradiso. Costruita agli inizi del 1950 dallo scultore fiorentino Mario Ferretti, lo stesso che realizzò la statua bronzea di San Corrado Confalonieri posta all’entrata della vicina città barocca. Tra i presenti alla cerimonia della posa vi era anche l’allora giovane vescovo polacco Karol Wojtyla che nel 1978 divenne Papa assumendo il nome di Giovanni Paolo II
Cartolina anni 70, proprietà Famiglia Consiglio
La statua della Madonna sullo scoglio
Cartolina 1987, proprietà Famiglia Consiglio
Il vecchio muretto “passamano” a Scalo Mandrie.
Foto anni 70, proprietà Pro Loco Portopalo (dal progetto “Portopalo si racconta” a cura del Dott. Giardina)
La discesa alla spiaggia di Scalo Mndrie
Foto 1978, proprietà Pro Loco Portopalo (dal progetto “Portopalo si racconta” a cura del Dott. Giardina)
Scalo Mandrie: l’ ingresso alla spiaggia, prima dei lavori di sbancamento.
Foto anni 70, proprietà Pro Loco Portopalo (dal progetto “Portopalo si racconta” a cura del Dott. Giardina)
Le casette dei pescatori di Scalo Mandrie in uno scatto degli anni 70.
Foto anni 70, proprietà Pro Loco Portopalo (dal progetto “Portopalo si racconta” a cura del Dott. Giardina)
Altra tradizione portopalese legata al mare: la cuccagna. Lo scopo dei partecipanti è acchiappare la bandierina posta sull’ estremità di un palo, cosparso di grasso posto orizzontalmente e ancorato ad uno scoglio, mentre un addetto fa oscillare quest’ultimo, decidendo la durata della cuccagna.
Foto anni 80, proprietà Pro Loco Portopalo (dal progetto “Portopalo si racconta” a cura del Dott. Giardina)