DINTORNI E PANORAMI 2017-09-04T12:32:14+00:00

Eremo San Corrado. Il santuario settecentesco sorto nel luogo in cui S. Corrado Confalonieri, patrono della città, visse, all’interno di una grotta ancora oggi visitabile, in eremitaggio dal 1322 al 1351.

Cartolina anni 20, proprietà Pro Noto.

La chiesa di San Corrado fuori le mura, posta alla fine di un lungo viale alberato, è in stile barocco.

Cartolina anni 10, proprietà Pro Noto.

La chiesa di San Corrado fuori le mura si trova a 5 chilometri dal centro cittadino di Noto nella suggestiva Valle dei Miracoli

Foto anni 50, proprietà Pro Noto.

La chiesa di San Corrado fuori le mura, incastonato nella roccia dei “Pizzoni”.

Foto anni 50, proprietà Pro Noto.

L’ingresso del’eremo. Attorno al santuario è sorto alla fine dell’800 un piccolo villaggio.

Cartolina anni 50, proprietà Pro Noto.

Chiesa di San Corrado fuori le mura. Ancora oggi l’eremo è meta di pellegrinaggio da parte dei devoti del Santo.

Cartolina anni 70, proprietà Pro Noto.

Altro santuario fuori le mura meta di pellegrinaggio è il complesso della Madonna della Scala del Paradiso.

Foto 1983, proprietà Antonio Salerno.

Il Santuario, fondato dal Venerabile Girolamo Terzo, ed edificato nei primi decenni del ‘700, si innalza su monumentali scalinate che ha un prospetto in stile barocco, abbellito da un artistico balcone sul quale spiccano tre statue in pietra raffiguranti rispettivamente la Madonna della Scala e i profeti Elia ed Eliseo.

Foto 2011, proprietà Antonio Salerno.

Donne alla foce del fiume Asinaro. La località ritratta è la cosiddetta “fiumara” di Noto, per secoli utilizzata come lavatoio.

Cartolina inizi 900, proprietà Biblioteca comunale di Noto.

La porta Nord dell’antico sito di Noto e parte delle poderose fortificazioni che circondavano l’abitato ancora miracolosamente in piedi.

Cartolina inizi 900, proprietà Biblioteca comunale di Noto.

La porta Nord dell’antico sito di Noto.

Foto anni 50, proprietà Antonio Salerno

Il Villino Villadorata fu progettato  alla fine dell’800 dall’ingegnere architetto Francesco Cassone per il principe Corrado Nicolaci e sua moglie Cecchina Cannizzaro; sulla facciata principale furono apposti, infatti, gli stemmi della due casate. Si tratta della residenza estiva fatta costruire poco distante dalla città (precisamente sulla collina a San Corrado Fuori Le Mura) come era consuetudine tra i nobili siciliani.

Bibliografia:

Francesca Ferreri, Le quattro residenze settecentesche dei principi Nicolaci di Villadorata, tesi di laurea Facoltà BB CC Università degli studi di Palermo, a.a. 1999/2000

Stephen Tobriner, La genesi di Noto: una città siciliana del Settecento, 1989.

Cartolina 1905, proprietà Pro Noto. Per gentile concessione di Pietro Giarratana.

Il Villino Villadorata. La struttura, in stile neogotico, si caratterizza per i vistosi merli guelfi posti nei parapetti dei balconi e delle terrazze e per la merlatura ghibellina posta a coronamento dell’insieme.

Bibliografia:

Francesca Ferreri, Le quattro residenze settecentesche dei principi Nicolaci di Villadorata, tesi di laurea Facoltà BB CC Università degli studi di Palermo, a.a. 1999/2000

Stephen Tobriner, La genesi di Noto: una città siciliana del Settecento, 1989.

Cartolina 1905, proprietà Biblioteca comunale di Noto.

Dopo la vendita dell’immobile da parte dei Principi di Villadorata il villino cadde in uno stato di abbandono e con esso il parco, l’uliveto e il vigneto

Bibliografia:

Francesca Ferreri, Le quattro residenze settecentesche dei principi Nicolaci di Villadorata, tesi di laurea Facoltà BB CC Università degli studi di Palermo, a.a. 1999/2000

Stephen Tobriner, La genesi di Noto: una città siciliana del Settecento, 1989.

Foto anni ’70, proprietà Pro Noto. Per gentile concessione di Pietro Giarratana

In stato di grave incuria (a causa degli altissimi costi di manutenzione), la struttura era seriamente minacciata anche dalle radici delle piante rampicanti che, in alcuni punti, arrivarono a sgretolare letteralmente l’intonaco.

Bibliografia:

Francesca Ferreri, Le quattro residenze settecentesche dei principi Nicolaci di Villadorata, tesi di laurea Facoltà BB CC Università degli studi di Palermo, a.a. 1999/2000 Stephen Tobriner, La genesi di Noto: una città siciliana del Settecento, 1989.

Foto anni ’70, proprietà Pro Noto. Per gentile concessione di Pietro Giarratana

Il villino Villadorata negli anni ’70.

Bibliografia:

Francesca Ferreri, Le quattro residenze settecentesche dei principi Nicolaci di Villadorata, tesi di laurea Facoltà BB CC Università degli studi di Palermo, a.a. 1999/2000

Stephen Tobriner, La genesi di Noto: una città siciliana del Settecento, 1989.

Foto anni ’70, proprietà Pro Noto. Per gentile concessione di Pietro Giarratana

Grazie ad un’accurata opera di ristrutturazione il villino è tornato allo splendore originario. Oggi è diventato un resort di lusso.

Bibliografia: Stephen Tobriner, La genesi di Noto: una città siciliana del Settecento, 1989.

Foto 2012, Anna Murè

La Villa Eleonora. Altra residenza extraurbana della famiglia Nicolaci, l’ imponente villa fu costruita da don Giacomo alla fine del ‘700 in contrada Falconara. La villa veniva utilizzata come “casino di caccia” e il progetto, molto probabilmente, era di origine francese. Il nome è in omaggio alla marchesa Eleonora, moglie del principe Ottavio, che vi risiedette nella seconda metà dell”Ottocento

Bibliografia:

Francesca Ferreri, Le quattro residenze settecentesche dei principi Nicolaci di Villadorata, tesi di laurea Facoltà BB CC Università degli studi di Palermo, a.a. 1999/2000

Francesca Gringeri Pantano, Le ville dei Gattopardi – Ville storiche Siciliane Del Val  Di Noto.

Marco Monterosso, Massae, Massari, Masserie siracusane, Ed. Morrone, Siracusa.

Cartolina 1903, proprietà Pro Noto.

La Villa Eleonora. Anche questa, come il villino Villadorata di San Corrado, è oggi diventata resort di lusso.

Foto 2017, Anna Murè

La Villa Della Ferla. Altra villa suburbana nel Val di Noto, inaugurata nel 1901 dal marchese Giuseppe Rau Della Ferla, su progetto di Francesco Cassone. In stile neomedievale presenta una torretta centrale merlata che funge da belvedere.

Bibliografia:

Francesca Gringeri Pantano, Le ville dei Gattopardi – Ville storiche Siciliane Del Val  Di Noto.

Cartolina inizi 900, proprietà Pro Noto.

Subito dopo il terribile terremoto del 1693 Giuseppe Lanza duca di Camastra, nominato Vicario generale per la ricostruzione del Val di Noto, stabilì di ricostruire la città in altro sito 8 km più a valle, sul declivio del monte Meti.

Bibliografia: Stephen Tobriner, La genesi di Noto, una città siciliana del Settecento, 1989, Dedalo

Cartolina 1904, proprietà Comune di Noto. Per gentile concessione dell’Arch. Di Dio

La unitaria ricostruzione produsse un tessuto urbano coerente e ricco di episodi architettonici. Venne utilizzata la tenera pietra locale, di colore tra il dorato e il rosato, riccamente intagliata.

Bibliografia: Stephen Tobriner, La genesi di Noto, una città siciliana del Settecento, 1989, Dedalo

Cartolina 1904, proprietà Comune di Noto. Per gentile concessione dell’Arch. Di Dio

Nel piano di costruzione della città intervennero diverse personalità, indicate dai documenti e dalla tradizione: dall’ingegnere militare olandese Carlos de Grunenbergh, al matematico netino Giovanni Battista Landolina, al gesuita fra’ Angelo Italia, all’architetto militare Giuseppe Formenti.

Bibliografia: Stephen Tobriner, La genesi di Noto, una città siciliana del Settecento, 1989, Dedalo

Cartolina 1904, proprietà Comune di Noto. Per gentile concessione dell’Arch. Di Dio

La città attuale è il risultato dell’opera di numerosi architetti (Rosario Gagliardi, Paolo Labisi, Vincenzo Sinatra, Antonio Mazza), capimastri e scalpellini, che, durante tutto il XVIII secolo, realizzano questo eccezionale ambiente urbanistico.

Bibliografia: Stephen Tobriner, La genesi di Noto, una città siciliana del Settecento, 1989, Dedalo

Cartolina 1904, proprietà Comune di Noto. Per gentile concessione dell’Arch. Di Dio

Nell’Ottocento, con la nuova riforma amministrativa, Noto perse il ruolo di capovalle, che passò a Siracusa. Tuttavia nel 1837, a causa del moto carbonaro di Siracusa, Noto divenne capoluogo di Provincia, e nel 1844 anche centro di una diocesi.

Bibliografia: Stephen Tobriner, La genesi di Noto, una città siciliana del Settecento, 1989, Dedalo

Cartolina 1904, proprietà Comune di Noto. Per gentile concessione dell’Arch. Di Dio

Panorama dal lato orientale.

Cartolina 1916, proprietà Comune di Noto. Per gentile concessione dell’Arch. Di Dio

Panorama. Si nota l’area dove più tardi sorgerà il campo comunale. Durante il Ventennio sulla stessa area, libera da costruzioni, fu eretto il “Littoriale”

Cartolina inizi 900, proprietà Comune di Noto. Per gentile concessione dell’Arch. Di Dio

Panorama. Le coltivazioni (in gran parte agrumeti e oliveti) oggi sono state drasticamente ridotte per lasciare spazio a nuovi quartieri di espansione.

Cartolina 1932, proprietà Comune di Noto. Per gentile concessione dell’Arch. Di Dio

Panorama. L’edificio in primo piano con le quattro finestre (il primo dopo le coltivazioni) è la cosiddetta “fabbrica del ghiaccio”.

Cartolina 1932, proprietà Comune di Noto. Per gentile concessione dell’Arch. Di Dio

La “fabbrica del ghiaccio”. L’edificio costruito agli inizi del 900 ospitava macchinari per la fabbricazione del ghiaccio. Il prodotto veniva smistato nelle attività conserviere della zona (pescherie, macellerie ecc.).

Foto 2012, proprietà Antonio Salerno

La “fabbrica del ghiaccio”. La comparsa dei primi frigoriferi in concomitanza con il boom economico provocò la crisi e la chiusura dello stabilimento.La proprietaria ha donato i locali al comune di Noto nel 2014. L’intenzione dell’Ente è quella di riqualificare l’ex fabbrica, realizzando al suo interno un museo.

Foto 2012, proprietà Antonio Salerno.

Panorama

Cartolina 1938, proprietà Comune di Noto. Per gentile concessione dell’Arch. Di Dio

Panorama. Il giardino di ingresso al comune.

Cartolina 1946, proprietà Comune di Noto. Per gentile concessione dell’Arch. Di Dio

Panorama. L’ingresso di Noto dalla provinciale per Pachino.

Cartolina 1946, proprietà Comune di Noto. Per gentile concessione dell’Arch. Di Dio

Panorama, centro storico. Una copiosa nevicata imbiancò Noto nel 1946.

Cartolina 1946, proprietà Comune di Noto. Per gentile concessione dell’Arch. Di Dio

Centro storico, veduta aerea. La cattedrale e il municipio.

Foto 1990, proprietà Antonio Salerno.