IL CASTELLO BELMONTE – TAFURI E TONNARA 2018-06-25T19:43:28+00:00

Il castello Belmonte/Tafuri, opera in  stile Liberty progettata dall’architetto Crott di Firenze (nel suo unico cantiere siciliano) nel 1933 , fu realizzato con il solo materiale della cava di pietra dell’Isola delle Correnti . La struttura non fu mai definitivamente portata a termine.

Foto del 1937, proprietà Comune di Portopalo.

Bibliografia Cernigliaro,  C. Portopalo di Capo Passero : storia, costumi, tradizioniModica : SETIM, 1996

La famiglia Belmonte, feudataria di Portopalo di Capo Passero (dopo che il feudo originario di Portopalo dapprima spartito tra i Deodato – Burgio, i Nicolaci e i Trigona di Noto divenne di loro proprietà) era proprietaria anche dello stabilimento della tonnara.

Cartolina di fine anni ’30, proprietà Comune di Portopalo

Franzo Bruno di Belmonte, il proprietario del castello  (che aveva rilevato dai fratelli  il vecchio rudere  sullo strapiombo, abbattuto per lasciare il posto alla nuova, imponente, struttura),  aveva fatto costruire la villa come rifugio dalla calura estiva, ma non vi soggiornò mai. Morì nel 1951.

Cartolina di fine anni ’40, proprietà Comune di Portopalo

Nel 1957 l’edificio è stato venduto alla famiglia Tafuri di Pachino: fu la signora Giovanna Natale in Tafuri, moglie del farmacista Dott. Giuseppe Tafuri, ad acquistarlo.

Cartolina  anni ’40, proprietà Comune di Portopalo

L’intenzione dei nuovi acquirenti era quella di trasformare la villa in una struttura ricettiva. Ripresero, dunque, a pieno regime i lavori per il completamento: mancavano, infatti, gli infissi e i pavimenti. Il castello, inoltre, aveva risentito dello stato di semi abbandono e necessitava di interventi strutturali.

Cartolina di fine anni ’50, proprietà Comune di Portopalo

L’elemento forse più caratteristico della struttura è il poderoso bastione di color rosso alla cui sommità vi è una merlatura in pietra iblea. Inoltre sono presenti pregevoli finestre a bifora sia nella parte superiore sia nella parte inferiore dell’edificio. In alto si innalza un poderoso torrione che domina tutta la zona limitrofa.

Cartolina di fine anni ’50, proprietà Comune di Portopalo

Cartolina di fine anni ’50, proprietà Comune di Portopalo

Cartolina di fine anni ’50, proprietà Comune di Portopalo

Il castello e, in lontananza il faro di Cozzo Spadaro

Cartolina di fine anni ’50, proprietà Comune di Portopalo

Cartolina di fine anni ’50, proprietà Comune di Portopalo

Foto di fine anni ’50, proprietà Comune di Portopalo

Dal 1964 al 1986, la costruzione divenne un albergo all’interno del quale, ogni tanto, venivano organizzate serate da ballo. Il castello, divenne, inoltre, famosa location per cerimonie

Cartolina degli inizi degli anni 60, proprietà Comune di Portopalo

Cartolina anni ’60, proprietà Comune di Portopalo

Cartolina di fine anni ’60, proprietà Comune di Portopalo

Dal 1986 al 1998, anno della chiusura, il Castello Tafuri divenne la sede di un club gestito da un gruppo di Siracusa. Dal 1998 agli anni 2000 non venne più utilizzato.

Cartolina di fine anni ’80, proprietà Comune di Portopalo

Il 9 dicembre 2013, la famiglia Tafuri-Cantone decise di ripristinare lo stato dei luoghi, avviando un’opera di ristrutturazione che facesse tornare il castello ai fasti di un tempo.

Foto del 2013 , fonte: Facebook page.

Dopo anni di abbandono, una sapiente opera di restauro lunga 3 anni ha restituito alla villa lo splendore originario.

Foto del 2013, proprietà Consiglio

Il “Castello Tafuri, charming suite” è stato inaugurato a maggio 2016.

Foto del 2016, fonte: Facebook page “Castello Tafuri”

L’hotel è stato interamente ristrutturato. Nella parte antistante è stata costruita una piscina.

Foto del 2016, fonte: Facebook page “Castello Tafuri”

Foto del 2016, fonte: Facebook page “Castello Tafuri”

Foto del 2016, fonte: Instagram

La Tonnara di Capo Passero si può considerare a ben diritto monumento di archeologia industriale. Era costituita da diversi corpi di fannrica: la loggia e lo stabilimento per la lavorazione del tonno, la grande fornace, i magazzini delle botti (o del sale), la chiesa del XVII secolo. Qui giungevano i tonni che, macellati e lavorati, hanno costituito nel corso dei secoli una fondamentale risorsa economica per tutta la popolazione del luogo.  Quando la tonnara era ancora in attività, già ai primi di marzo iniziavano i lavori di manutenzione delle grandi imbarcazioni di quercia, di quasi venti metri, che, custodite in grandi magazzini durante il periodo invernale, venivano ora tirate fuori per “l’impeciatura” delle chiglie. Venivano inoltre controllate e, nel caso, riparate le pesanti reti. Le grandi ancore, piazzate opportunamente sul fondo, formavano una sorta di passaggio obbligatorio per condurre i tonni nella “camera della morte”. Alla fine della mattanza si tornava a riva per scaricare il pescato: i tonni, trasportati con dei carrelli, venivano condotti in una grande sala per essere sventrati e puliti. Poi si passava alla bollitura, in forni adatti, e, infine, alla conservazione con olio d’oliva . Bibliografia: Cernigliaro,  C. Portopalo di Capo Passero : storia, costumi, tradizioni, Modica , SETIM, 1996; Dainotto, D. Itinerario X. Un Liberty tra grandioso e popolare.  Quartarone, C. Sessa, E. Mauro, E. Arte e Architettura Liberty in Sicilia. Palermo : Grafill, 2010.

Cartolina primi anni ’40; proprietà del sig. Michele Campisi.

Prima del grande terremoto del 1693, la tonnara era situata in un altro luogo (ben distinto dal sito dell’altra tonnara della zona, ricordata come “Tonnara Ferreri”).  Già agli inizi del ‘700 la tonnara era in attività.

Bibliografia: V. La Mantia, Le tonnare di Sicilia, Giannitrapanni, Palermo, 1901; Capodicasa A., Storia antica di Portopalo, Pachino, 2016; Lippi Guidi A., Tonnare, tonnaroti e malfaraggi nella Sicilia Sudorientale, Siracusa, 1989.

Cartolina degli anni ’40, proprietà Campisi

Diversi i proprietari succedutisi nel corso dei secoli: dal barone Camemi (il primo, al quale si deve la costruzione dei primi corpi di fabbrica) alla famiglia Nicolaci, fino a giungere ai Rau e, infine, ai Belmonte. In questa immagine il marchese Bruno di Belmonte in visita assieme ad alcune famiglie nobili, controlla i lavori allo stabilimento.

Foto di fine anni ’30, proprietà Pro Loco Portopalo

Fiorente l’attività di pesca e il commercio dei prodotti lavorati fino alla metà degli anni ’50.

Foto di fine anni ’30, proprietà Pro Loco Portopalo (dal progetto “Portopalo si racconta” a cura del Dott. Giardina)

La manutenzione delle strutture divenne sempre meno accurata nel corso degli anni. Nel dopoguerra alcuni corpi di fabbrica iniziarono a mostrare i segno del tempo.

Foto di fine anni ’50, proprietà Pro Loco Portopalo (dal progetto “Portopalo si racconta” a cura del Dott. Giardina)

Le coperture in mattoni rossi ancora integre alla fine degli anni  ’50.

Cartolina di fine anni ’50, proprietà Pro loco Portopalo

Assieme alla tonnara fu edificata una chiesetta (a fianco dell’abitazione dell’amministratore)  agli inizi del ‘700, dedicata alla SS Annunziata.  Si riconosce ancora una grande croce dei Cavalieri di Malta. Vi si recitava il rosario nei periodi in cui si “calavano le reti”.

Foto di fine anni ’80, proprietà Michele Campisi

Munita di tre altari, la chiesa accolse nel 1847 il primo vescovo di Noto, Giuseppe Menditto

Foto di fine anni ’90, proprietà Michele Campisi

I “tonnaroti” in una immagine di fine anni ’60

Foto anni ’60, proprietà Pro loco Portopalo

I “tonnaroti” in una immagine di fine anni ’60

Foto anni ’60, proprietà Pro loco Portopalo

I “tonnaroti” in una immagine di fine anni ’60

Foto anni ’60, proprietà Pro loco Portopalo

Il degrado della struttura

Foto anni ’90, proprietà Pro loco Portopalo

Nel 2009 è stata effettuata una ricognizione fotografica, a cura del Comune di Portopalo, per documentare lo stato dei luoghi. Tutte le foto in questa sezione sono stata concesse dall’Assessore alla Cultura Rossella Micieli. In questa immagine è ben visibile il crollo della passerella.

Foto del 2009, proprietà Comune di Portopalo.

Il crollo della passerella.

Foto del 2009, proprietà Comune di Portopalo.

Ruderi della tonnara

Foto del 2009, proprietà Comune di Portopalo.

Ruderi della tonnara

Foto del 2009, proprietà Comune di Portopalo.

Ruderi della tonnara

Foto del 2009, proprietà Comune di Portopalo.

Ruderi della tonnara

Foto del 2009, proprietà Comune di Portopalo.

Ruderi della tonnara

Foto del 2009, proprietà Comune di Portopalo.

Ruderi della tonnara

Foto del 2009, proprietà Comune di Portopalo.

Ruderi della tonnara

Foto del 2009, proprietà Comune di Portopalo.

Uno degli ultimi “scieri”, le imbarcazioni che utilizzavano i tonnaroti.

Foto del 2009, proprietà Comune di Portopalo.

Una delle ultime piccole carrucole.

Foto del 2009, proprietà Comune di Portopalo.

Veduta della tonnara dalla strada provinciale. La proprietà è ancora in mano agli ultimi eredi del marchese Belmonte.

Foto del 2009, proprietà Comune di Portopalo.