La piazza principale del Comune costituisce il centro ideale dello spazio urbano.
Angelo Italia, per il nuovo sito di Avola concepì una planimetria dalle forme geometriche di memoria rinascimentale. Sulla pianura leggermente degradante verso la costa impiantò un esagono al cui interno pose i due assi viari principali che, a forma di croce greca, si intersecavano nel centro dell’area urbana, dove situò la grande piazza Maggiore, ora Umberto I.
Bibliografia: Gringeri Pantano F, La città esagonale, Sellerio, Palermo
Cartolina del 1902, proprietà Pro loco
Nel lato nord dell’area principalis del nuovo insediamento urbano, Angelo Italia predispose la Chiesa Madre, la Civilis Consilii Domus, o casa dell’Università. Quest’ultima, di proprietà dei marchese d’Avola, era la loro dimora quando pervenivano nella città.
Bibliografia: Gringeri Pantano F, La città esagonale, Sellerio, Palermo
Cartolina del 1905, proprietà Pro loco
L’angolo in cui piazza Umberto I incrocia corso Vittorio Emanuele, uno due assi viari principali che “tagliano” il centro storico e la piazza stessa.
Bibliografia: Gringeri Pantano F, La città esagonale, Sellerio, Palermo
Cartolina del 1919, proprietà Pro loco
Piazza Umberto I, da sempre cuore pulsante della vita cittadina e teatro degli avvenimenti più importanti. In questa cartolina celebrativa il grande arco di trionfo temporaneo che fu eretto per festeggiare un illustre concittadino, il cavaliere Antonio D’Agata.
Bibliografia: Muscato Daidone C., Avola storia della città,
Cartolina del 1919, proprietà Pro loco
La chiesa Madre e il palazzo del feudatario, i due edifici più importanti, non si affacciano direttamente sulla grande piazza. Tale mancanza di interazione è stata spesso letta nell’ambito degli studi che hanno interessato il centro storico di Avola, soprattutto dalla seconda metà del Novecento, come una disconnessione progettuale di Angelo Italia, ma in realtà la scelta del progettista è stata ben ponderata
Bibliografia: Muscato Daidone C., Avola storia della città,
Gringeri Pantano F, La città esagonale, Sellerio, Palermo,
Cartolina anni 30, proprietà Sebastiano Consiglio
L’intenzione di Angelo Italia fin dal principio era quella di costruire uno spazio centrale, la piazza Maggiore appunto, da destinare al commercio. Collocare l’ingresso principale della chiesa e del palazzo del feudatario (ma anche dei palazzi signorili che sorsero già dall’inizio) era quindi da ritenersi sconveniente. La piazza cessò ufficialmente di essere luogo di mercato solo nel 1839. La piazza Maggiore, con l’eliminazione del pubblico mercato e l’attraversamento della strada “carrozzabile” per Noto, acquistò nuovo decoro.
La piazza dal lato est
Bibliografia: Muscato Daidone C., Avola storia della città,
Gringeri Pantano F, La città esagonale, Sellerio, Palermo,
Cartolina anni 30, proprietà Sebastiano Consiglio
Il palazzo del feudatario. La fabbrica in muratura della torre dell’orologio, a spese del marchesato e ad opera dell’architetto Michelangelo Messi da Siracusa, ebbe inizio nel 1702 e si concluse nel 1703. In questa immagine si notano, inoltre,i “cannistrini”, ovvero le aiuole recintate che furono impiantate nella seconda metà dell’800 per abbellire la piazza.
Bibliografia: Muscato Daidone C., Avola storia della città,
Gringeri Pantano F, La città esagonale, Sellerio, Palermo,
Cartolina anni 30, proprietà Sebastiano Consiglio
La torre fu dapprima costruita in legname e sorreggeva l’orologio, con la campana che segnava le ore entrambi estratti dalle macerie dell’antica cittá. Nel 1703, a spese del Marchesato, fu realizzata in muratura e, nei sottostanti dammusi, si pose il carcere. La Torretta pervenuta è opera neoclassica di Salvatore Rizza che la ricostruí agli inizi del 1867. Sulla sua sommitá venne posta la ventarola “a gallo” in ferro battuto che segnala la direzione dei venti.
Bibliografia: Muscato Daidone C., Avola storia della città,
Gringeri Pantano F, La città esagonale, Sellerio, Palermo,
Cartolina anni 30, proprietà Sebastiano Consiglio
Il lato sud dell’incrocio con corso Vittorio Emanuele. I due edifici alla destra e alla sinistra della strada sono, rispettivamente, il palazzo Giangreco (elegante stabile in stile neoclassico appartenuto a una famosa famiglia avolese) e la vecchia sede delle Poste e del Registro (successivamente riconvertita in museo civico fino al 1990).
Cartolina anni 10, proprietà Pro loco
Il lato sud dell’incrocio con corso Vittorio Emanuele.Festa in onore del patrono San Sebastiano
Cartolina anni 30, proprietà Pro loco
Il palazzo del Registro poggia le sue fondamenta sul vecchio sito della chiesa dedicata a San Sebastiano. Della struttura originaria della chiesa non resta nulla. Infatti, nel 1871, il Consiglio Comunale della città, poichè da anni l’edificio era precluso al culto e ormai pericoloso, ordinò l’espropriazione forzata, al fine di fabbricare sul suo suolo le nuove Scuole elementari femminili. La progettazione venne affidata all’architetto ed ingegnere comunale Salvatore Rizza (Avola 1830-1895). Nel 1889, trasferiti gli arredi sacri nella matrice San Nicolò e demolita la chiesa, si appaltarono i lavori a Sebastiano Vinci. In questa immagine, su uno dei “quartini”, si nota anche un chioschetto, successivamente disinstallato.
Cartolina anni 10, proprietà Pro loco
La cripta della chiesa di San Sebastiano. Le scuole sorte nell’ex chiesa furono dette di “S. Sebastiano”. In seguito l’edificio, adibito ad altri usi, divenne sede delle Regie Poste e Telegrafi e dell’Ufficio del Registro. Successivamente si posero in esso reperti archeologici ed elementi architettonici provenienti dall’antico sito di Avola e il 23 luglio 1967 si inaugurò l’Antiquarium della città. Nel 2013, dopo decenni di chiusura, il palazzo del Registro è tornato ad essere fruibile. Oggi ospita, infatti, un info point turistico.
Foto 2014, proprietà Pro Loco
Sul “quartino” vicino alla Chiesa Madre insisteva un palco della musica, una struttura in ferro che veniva utilizzata durante le feste dalla banda del comune. L’edificio che fa ad angolo con il corso Vittorio Emanuele è la sede dello storico bar “Finocchiaro”
Cartolina anni 40, proprietà Florio, concessa dalla Pro loco
Sul “quartino” vicino alla Chiesa Madre insisteva un palco della musica, una struttura in ferro che veniva utilizzata durante le feste dalla banda del comune. L’edificio che fa ad angolo con il corso Vittorio Emanuele è la sede dello storico bar “Finocchiaro”
Foto anni 10, proprietà Sebastiano Consiglio
Gli alleati in piazza subito dopo lo sbarco nel luglio 1943
Foto 1943 imperial war museum
La piazza e il palco della musica
Cartolina anni 40, proprietà Sebastiano Confalonieri
Un corteo funebre. La piazza e il palco della musica.
Foto 1957, proprietàGaetana Ambrogio
La fermata della “corriera Sap” per Pachino al centro della piazza. Dietro la Chiesa Madre, su via Cavour, vi era uno storico edificio signorile, il palazzo Riscica.
Cartolina anni 40, proprietà Sebastiano Confalonieri
Nel secondo dopo guerra la piazza ha assunto per un po’ la denominazione di “piazza della Repubblica”
Cartolina fine anni 50 , proprietà Sebastiano Confalonieri
La chiesa Madre, dedicata a San Nicolò, fu uno dei primi edifici ad essere progettati e costruiti per il sito della “Nuova Avola”. Fu, inoltre, il primo luogo di sepoltura del centro abitato.
Cartolina anni 10, proprietà Sebastiano Confalonieri
I “santoni”, le statue collocate ai lato del sagrato, furono tolti negli anni 30, per poi essere comunque installati nuovamente a seguito di un restauro
Cartolina anni 10, proprietà Sebastiano Consiglio
Il sagrato della chiesa Madre senza i santoni ai lati
Cartolina anni 30, proprietà Sebastiano Confalonieri
La chiesa Madre e il palazzo della Contea
Cartolina anni 10, proprietà Sebastiano Confalonieri
La chiesa Madre e il palazzo del feudatario
Cartolina anni 10, proprietà Sebastiano Confalonieri
Avola e lo sbarco alleato del 1943. Militari in piazza di fronte alla chiesa Madre. Si scorge bene il palazzo Rizza, demolito nel decennio successivo per far posto a un edificio a più piani.
Foto 1943, proprietà Pathè (archivio militare), concessa dalla Pro loco
Avola e lo sbarco alleato del 1943. Soldati alleati su un mezzo militare in piazza
Foto 1943, proprietà Pathè (archivio militare), concessa dalla Pro loco
Negli anni 60 fu smontato il palco della musica. La chiesa ancora non era stata deturpata con la sopraelevazione della cupola
Cartolina anni 60, proprietà Sebastiano Confalonieri
Cartolina anni 60, proprietà Sebastiano Confalonieri
Un corteo di braccianti nel 1969. Alle spalle è possibile scorgere il cantiere per la costruzione del nuovo edificio a più piani che ha preso il posto del palazzo Rizza.
Foto 1969, proprietà Sebastiano Confalonieri
La cupola della chiesa installata negli anni ’60. Nella foto è possibile vedere ancora i ponteggi edilizi. La cupola fu successivamente rimossa per problemi statici dopo il terremoto del 1990. Su via Cavour si scorge l’edificio a più piani sorto dopo la demolizione del palazzo Riscica.
Foto fine anni 70, proprietà Sebastiano Confalonieri
La chiesa Madre in uno scatto degli anni 80
Foto anni 80, proprietà Sebastiano Confalonieri
Nel palazzo del feudatario, al piano terra del lato corso Garibaldi, vi era un circolo dopolavoro.
Cartolina anni 50, proprietà Pro Loco
Corso Garibaldi il circolo dopo lavoro
Cartolina anni 50, proprietà Pro Loco
Piazza Umberto I, angolo chiesa Madre. Il corteo funebre del Sig. Rudilosso. Si notano, subito dopo la chiesa, le casupole di via Cavour, con il tetto a capanna e copertura di mattoni, costruite tra la fine dell’800 e gli inizi del ‘900, che furono abbattute per lasciare spazio a un palazzone a più piani.
Foto anni ’50, proprietà Sebastiano Consiglio
Uno scorcio della piazza dal sagrato della chiesa Madre. Sulla parete del palazzo del feudatario si legge chiaramente un motto fascista (“credere, obbedire, combattere”)
Cartolina fine anni 30, proprietà Sebastiano Confalonieri
Incrocio con corso Garibaldi, lato nord. L’edificio sulla destra è stato per anni la sede dello storico bar “Finocchiaro”
Cartolina anni 60, proprietà Pro Loco
Incrocio con corso Garibaldi, lato sud
Cartolina anni 20, proprietà Pro Loco
Incrocio con corso Garibaldi, lato nord. L’edificio sulla destra è stato per anni la sede dello storico bar “Finocchiaro”
Cartolina anni 60, proprietà Pro Loco
Il palazzo del feudatario. L’edificio accanto, una palazzina cielo/terra di inizio ‘900, non era ancora stato abbattuto per lasciare posto al cinema “Cappello”
Foto inizi anni 50, proprietà Sebastiano Confalonieri
Al piano terra dell’edificio abbattuto per lasciare posto al cinema “Cappello” vi era un circolo dopolavoro
Foto inizi anni 40, proprietà Sebastiano Consiglio
Un corteo funebre nel 1957. Ben visibile il nuovo edificio del cinema “Cappello” accanto al palazzo del Registro
Foto 1957, proprietà Gaetana Ambrogio
Il cinema “Cappello”, una delle storiche sale avolesi, attivo dalla metà degli anni ’50 fino al 1991. Oggi l’edificio ospita una banca.
Foto 1960, proprietà Sebastiano Consiglio
Il cinema “Cappello”, una delle storiche sale avolesi, attivo dalla metà degli anni ’50 fino al 1991. Oggi l’edificio ospita una banca.
Foto 1960, proprietà Sebastiano Consiglio
Una manifestazione in piazza. Si scorgono il palazzo Giangreco e l’edificio che si affacciava su via Cavour abbattuto a metà anni ’60 per lasciare posto al “grattacielo Bondì”
Foto 1960, proprietà Sebastiano Consiglio
Palazzo Giangreco
Cartolina 1960, proprietà Sebastiano Consiglio
Il palazzo del Registro e il palazzo Giangreco. Si scorge l’edificio che si affacciava su via Cavour abbattuto negli anni ’60 per lasciare posto al “grattacielo Bondì”
Cartolina 1954, proprietà Sebastiano Consiglio
Il”Grattacielo Bondì”
Cartolina fine anni 1960, proprietà Sebastiano Consiglio
Il”Grattacielo Bondì”
Foto fine anni 1960, proprietà Sebastiano Consiglio
Il”Grattacielo Bondì”
Foto anni 70, proprietà Sebastiano Confalonieri
La chiesa Madre e il palazzo del feudatario (oggi il piano terra ospita una banca, mentre il primo piano è di proprietà privata)
Foto 2017, Anna Murè
La piazza e il “Grattacielo Bondì” oggi.
Foto 2017, Anna Murè
La piazza Vittorio Veneto prima della posa della fontana monumentale e del monumento ai caduti della Prima Guerra Mondiale. L’edificio sullo sfondo era la sede della sala cinematografica “Eden” (è possibile scorgere ancora la scritta in questa immagine). Il cinema, inaugurato nel 1909, era gestito dalla famiglia torinese Gaia.
Bibliografia: Munafò G., “Vaghi ricordi” in “Gli avolesi nel mondo, anno XIV, n.1 – agosto 2013
Pignatello G., Avola degli anni Trenta, Avola, 1986
Foto seconda metà anni 20, proprietà Pro loco
Il primo elemento caratteristico della piazza Vittorio Veneto ad essere installato fu il monumento ai caduti della Grande Guerra. Fatto erigere per volere del podestà Santuccio, fu inaugurato con una grande cerimonia nel febbraio del 1931. La piazza Noto da quel momento assunse il nome di piazza Vittorio Veneto, in ossequio alla battaglia che determinò la vittoria sull’Austria-Ungheria.
Bibliografia: Munafò G., “Vaghi ricordi” in “Gli avolesi nel mondo, anno XIV, n.1 – agosto 2013
Foto anni 30, proprietà Pro loco
Il Duce, durante la visita ufficiale ad Avola, in piazza Vittorio Veneto per rendere omaggio ai caduti
Foto 1937, proprietà Pro loco
La fontana dei “Tre leoni” di piazza Vittorio Veneto, realizzata dall’artista locale Antonino Mangiagli, fu completata entro il 1934. In foto la cerimonia di inaugurazione
Bibliografia: G. Pignatello, Guida di Avola. Ispica 1980.
C. Apolloni, Avola Liberty. Avola 198
Foto 1934, proprietà Pro loco
Una delle sculture dei leoni, in cemento, che adorna la fontana monumentale.
Bibliografia: G. Pignatello, Guida di Avola. Ispica 1980.
C. Apolloni, Avola Liberty. Avola 198
Foto 1934, proprietà Pro loco
Il nuovo assetto della piazza fu voluto fortemente dal podestà Corrado Santuccio; é Gubernale a darne la notizia nei suoi “Annali”. Nel giugno del 1929, scrive: “…. Corrado Santuccio vuole ancora arricchire la sua Città di opere degne di rilievo, ……; la sistemazione ancora di Piazza Vittorio Veneto ove sorgerà il Monumento ai Caduti ed una fontana monumentale, circondata da una corona d’oleandri e ricca di sedili e di lussureggianti aiuole.”
Bibliografia: G. Pignatello, Guida di Avola. Ispica 1980.
C. Apolloni, Avola Liberty. Avola 198
Foto anni 40, proprietà Pro loco
L’assetto definitivo con la piantumazione degli alberelli
Foto anni 40, proprietà Pro loco
La fontana dei tre leoni e il monumento ai caduti di Piazza Vittorio Veneto.
Foto anni 40, proprietà Gaetana Ambrogio
La fontana dei tre leoni e sulla destra uno scorcio del Palazzo “Coniglio”, di proprietà di una delle famiglie più antiche avolesi di sangue blu.
Foto 1957, proprietà Gaetana Ambrogio
La fontana dei tre leoni e il monumento ai caduti di Piazza Vittorio Veneto in una immagine del 1980. Era appena stato costruito il palazzo a più piani di via Manzoni
Cartolina 1980, proprietà Gaetana Ambrogio
La fontana dei tre leoni
Foto 1960, proprietà Gaetana Ambrogio
La fontana dei tre leoni oggi, dopo un recente intervento di restauro e ripulitura
Foto 2017 Anna Murè
Piazza Vittorio Veneto oggi
Foto 2017 Anna Murè
Piazza Teatro in un’immagine degli anni 10. L’incrocio tra la piazza e il corso Garibaldi.
Foto anni 10 del ‘900,concessa da Sebastiano Consiglio
Il teatro Garibaldi. Costruito per volere del sindaco Calogero Gubernale, fu progettato dall’architetto e ingegnere Salvatore Rizza.
Bibliografia: Gringeri Pantano F., Avola, il Teatro Garibaldi, 20 aprile 1876-2011, Edizioni Città di Avola, Avola 2011
Foto anni 10 del ‘900,concessa da Sebastiano Consiglio
Il teatro fu costruito tra il 1872 e il 1875, sulle fondamenta della chiesa del convento dei Padri Domenicani.
Bibliografia: Gringeri Pantano F., Avola, il Teatro Garibaldi, 20 aprile 1876-2011, Edizioni Città di Avola, Avola 2011
Foto anni 10 del ‘900, proprietà Comune di Avola.
Fu inaugurato il 20 aprile del 1876.
Bibliografia: Gringeri Pantano F., Avola, il Teatro Garibaldi, 20 aprile 1876-2011, Edizioni Città di Avola, Avola 2011
Priolo G., Teatro d’Avola in provincia di Siracusa, Avola, 2010
Cartolina del 1902 , proprietà Comune di Avola.
Il teatro presenta un’elegante facciata in stile neoclassico. Originariamente un’inferriata proteggeva l’accesso, come si può vedere dalle immagini di inizi ‘900
Bibliografia: Gringeri Pantano F., Avola, il Teatro Garibaldi, 20 aprile 1876-2011, Edizioni Città di Avola, Avola 2011
Cartolina del 1905 , proprietà Comune di Avola.
L’intitolazione al Re dei Due Mondi avvenne solo nel 1882.
Bibliografia: Gringeri Pantano F., Avola, il Teatro Garibaldi, 20 aprile 1876-2011, Edizioni Città di Avola, Avola 2011
Priolo G., Teatro d’Avola in provincia di Siracusa, Avola, 2010
Cartolina inizi 900 , proprietà Comune di Avola.
Divenne in poco tempo un riferimento per le attività musicali e teatrali tra la fine del XIX secolo e i primi decenni del Novecento.
Bibliografia: Gringeri Pantano F., Avola, il Teatro Garibaldi, 20 aprile 1876-2011, Edizioni Città di Avola, Avola 2011
Priolo G., Teatro d’Avola in provincia di Siracusa, Avola, 2010
Cartolina inizi 900 , proprietà Comune di Avola.
Divenne in poco tempo un riferimento per le attività musicali e teatrali tra la fine del XIX secolo e i primi decenni del Novecento.
Bibliografia: Gringeri Pantano F., Avola, il Teatro Garibaldi, 20 aprile 1876-2011, Edizioni Città di Avola, Avola 2011
Priolo G., Teatro d’Avola in provincia di Siracusa, Avola, 2010
Cartolina 1956 , proprietà Comune di Avola.
Piazza teatro
Cartolina anni 30 , proprietà Comune Sebastiano Confalonieri.
Il teatro venne dismesso dalla sua funzione nel 1946
Bibliografia: Gringeri Pantano F., Avola, il Teatro Garibaldi, 20 aprile 1876-2011, Edizioni Città di Avola, Avola 2011
Cartolina 1956 , proprietà Comune di Avola.
Per decenni è stato inutilizzato
Bibliografia: Gringeri Pantano F., Avola, il Teatro Garibaldi, 20 aprile 1876-2011, Edizioni Città di Avola, Avola 2011
Cartolina 1956 , proprietà Comune di Avola.
Insiste su Piazza Teatro la chiesa dedicata a Santa Venera, iniziata nel 1713 su progetto attribuibile a Michelangelo Alessi. Il terremoto dell’11 Gennaio 1848 provocò il collasso dell’edificio sacro la cui ristrutturazione, costosa e faticosa, fu portata a termine nel Dicembre 1852; La cupola, crollata con il terremoto , fu ricostruita solo nel 1962 dall’ ing. Pietro Lojacono. La facciata, ad ordini sovrapposti, presenta al centro l’effigie della patrona di Avola.
Cartolina 1956 , proprietà Comune di Avola.
Per lungo tempo il teatro è stato utilizzato come un vero e proprio deposito di materiale. Il comune voleva adattare i locali ad aula consiliare, ma di tale progetto non se ne fece nulla
Cartolina anni 50 , proprietà Comune di Avola.
A partire dal 1978 è iniziato il lungo iter per il recupero del teatro
Cartolina anni 60 , proprietà Comune di Avola.
Piazza Teatro. Sulla sinistra lo storico chiosco “Antonuccio”
foto anni 60 , proprietà Sebastiano Consiglio.
Piazza Teatro. Sulla sinistra lo storico chiosco “Antonuccio”
Foto 1968 , proprietà Sebastiano Consiglio.
Negli anni ’70 fu edificato dalla Telecom a ridosso del teatro uno stabile che ha interrotto l’armonia della piazza. In questa immagine si nota la nuova cupola della chiesa di Santa Venera.
Foto anni 70 , proprietà Sebastiano Consiglio.
Piazza Teatro
Foto anni 70 , proprietà Sebastiano Consiglio.
Piazza Teatro. Sullo sfondo è visibile il palazzo Bondì in piazza Umberto I
Foto anni 70 , proprietà Sebastiano Consiglio.
Foto aerea dell’area del centro storico
Foto anni 70 , proprietà Sebastiano Consiglio.
Di fronte alla chiesa, dall’altro lato della piazza, vi era il vecchio carcere. L’edificio fu demolito negli anni 40 per lasciare il posto al nuovo palazzo delle poste e telegrafi
Foto anni 40 , concessa da Sebastiano Consiglio.
Il nuovo palazzo delle poste e telegrafi
Foto anni 50 , concessa da Sebastiano Consiglio.
Piazza Teatro oggi. Il palazzo della Telecom negli anni ha subito un piccolo restyling, con l’eliminazione delle vetrate.
Foto 2017, proprietà Sebastiano Confalonieri
La chiesa di Santa Venera oggi
Foto 2017, proprietà Sebastiano Confalonieri
Piazza Teatro oggi
Foto 2017, proprietà Sebastiano Confalonieri
Il teatro ha subito un profondo restauro che ne ha portato alla riapertura nel 2011
Foto 2017, proprietà Sebastiano Confalonieri